(attenzione. per capire questo post dovete aver letto le altre avventure sul tigrone tony, la tigre dei frosties: la prima e la seconda).
l’altra sera sono andato a mangiare una pizza nevosa, in un ristorante nevoso in una pianura campagnola, nevosa anch’essa.
era uno di quei sabati che la pizza ci sta proprio bene. ed era anche molto buona, ma veramente buona. l’unico problema, è che in tutta la sala c’eravamo noi e un’altra tavolata famigliare, di coppie giovani con figli e nonni al seguito. e poi è arrivato il pianobar. la donna del pianobarista, appena ci vede ci accalappia subito.
“ragazzi, se volete stare qua bisogna cantare. fate un pezzo di vasco rossi, magari dei modà?”
eh.
oh?
uh?
“prima possiamo mangiare, grazie?”
“sì ma dopo cantate.”
“neanche morti.”
“uhmpf.”
ma poi chi cazzo sono i modà? cos’è, un gruppo nato da uno che stava camminando per strada, è scivolato su una merda e poco prima di spaccarsi il cervelletto sul marciapiede ha esclamato “porca modà!” invece di “porca madò!”? bho.
in ogni caso, la musica era esagerata e ad un certo punto una giovane mamma sexy ha cantato “vivo per lei” assieme al pianobarista, inutile dire che entrambi erano intonati quanto lo scroto di un rinoceronte che sbatacchia in una palude. al momento di “sfiorarla con le dita” a lei sono uscite le tonsille e una credo sia volata nel forno a legna del pizzaiolo, che ha sbottato e al grido di “basta, non si può andare avanti così! io me ne vado, cazzo!!!” se n’è andato.
io, non potevo far altro che autolesionarmi macinando del pepe nero dentro la birra e stordirmi così, con dell’alcool piccante.
ho pensato alla musica. così, come dicevo, stamattina sono andato a trovare il mio amico Tony, la tigre dei frosties
quindi sono andato a trovarlo al suo appartamento, in una zona periferica della mia città.
“hey tony, cavolo ti sei sistemato per bene! guarda qua che bel tiragraffi che ti sei fatto!”
“eh già….” mi ha risposto lui, un pò svogliato. era seduto su uno sgabello, davanti al tavolo della cucina. con la sua zampona rimestava una ciotola di latte e frosties ormai troppo inzuppati, mentre la sua codona spazzava per terra. il suo fazzoletto era sporco e liso.
“vuoi?” mi fa, porgendomi la tazza.
“ehm… no grazie. ma che hai, tigre? sei triste? dai che stasera comincia sanremo, non sei contento…?”
“mah… insomma….”
“quanti testi hai scritto quest’anno?” faccio io. l’occhio mi corre sulle sue mensole, dove ci sono foto di tony accanto a moltissime star italiane.
“guarda! guarda qui e poi dimmi se non ho ragione ad essere depresso!!!” ruggisce, porgendomi un foglio.
il foglio è tutto strapazzato e ci sono evidenti segni di annusate e graffiate. è il testo di una canzone:
“Lo squalo sono me
Sono il padrone
l’ imperatore
dio degli abissi e delle liquidità
morto uno squalo se ne farà un altro
perchè c’ è già qualcuno che vuol mangiar me”
e continua più o meno uguale.
“cazzo tony, non leggevo una cagata simile dai tempi della cover di creep fatta da vasco. mi pare che ci dai dentro, eh?”
“magari, amico, magari….” fa lui, facendo due giri su sè stesso e accucciandosi sopra un tappeto. “non l’ho scritto io… ormai se li scrivono da soli.”
“ma… vorresti dire che questo l’hanno scritto i litfiba da soli? senza il tuo aiuto??”
“così pare, amico.”
si ferma un attimo, sbadiglia e con la zampa posteriore si gratta dietro un’orecchio.
“ormai non c’è più posto per il vecchio tony… pensa che nessuno mi ha contattato per sanremo, quest’anno…!”
“non dire così tony… vedrai che da qualche parte c’è ancora qualcuno che ha bisogno di te e dei tuoi testi insulsi e stupidotti!”
“una volta, forse. quando la gente era intelligente e riusciva a scrivere bei testi. allora sì, che per scrivere delle cagate aveva bisogno di una tigre. che poi lo sai che noi tigri non sappiamo manco leggere??”
“mi pareva.” faccio io.
“ma ora… ora la gente ha imparato ad essere stupida. a dire cose vuote, senza contenuto. non c’è più bisogno di qualcuno che lo faccia al posto loro.”
tony, amico mio. è dunque la fine? è dunque giunto il momento in cui l’umanità ha imparato ad essere stupida senza l’aiuto di nessuno?